Quello di amare senza aspettarsi nulla in cambio, è bello nelle favole. Ma nella vita reale, un amore maturo richiede un delicato equilibrio tra dare e ricevere, perché tutto ciò che non è reciproco, è tossico.
Bert Hellinger psicologo e scrittore
Che venga legiferata quanto prima una legge contro l’omo-transfobia #diritticivili il libro Soltanto Eva è disponibile negli store online e ordinabile in libreria
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Due storie, due vite reali di donne transessuali. Due punti di vista diversi che gettano luce sulle innumerevoli possibilità di attraversare la sessualità e il genere. Il termine Trans deriva dal latino e significa al di là. Al di là di ogni struttura etero-normata ed etero-patriarcale. Al di là dei ruoli imposti e definiti dalla società. Al di là del maschile e del femminile. E in questo valicare, oltrepassare, le soglie culturali e sociali, ogni lettrice e lettore potrà trovare, intravedere, riconoscere il suo luogo di trans-ito interiore ed esteriore. Due racconti che narrano due modi diversi di vivere la transessualità, perché trattasi innanzitutto di due vite differenti ed uniche. “Soltanto Eva” come si evince dal titolo vuole anche liberare la figura biblica di Eva. L’essere donna, il sentirsi donna al di là di ogni morale, costrutto, sociale, culturale, politico e religioso. Perché come affermava la scrittrice francese Simone De Beauvoir: “donna non si nasce lo si diventa”. Introduzione al libro di Mariangela Casalucci.
Un Cristoforo Colombo catapultato ai giorni nostri, una Donna Fernanda Isabel dedita alla borsa dei valori, flussi finanziari e banche. Un racconto grottesco tra storia e realtà, tra passato e presente, per meditare sull’estrattivismo in molti paesi dell’America Latina: un vero saccheggio di risorse naturali che crea la ricchezza di pochi, la povertà di molti, morte e danni ambientali e quali le responsabilità di vecchi e nuovi conquistatori? Questa è la domanda che si vuole lasciare aperta come momento di riflessione. Dipinto copertina de I Camalioni
Cristóbal Colón catapultado a nuestros días, Doña Fernanda Isabel dedicada a la Bolsa, a los movimientos de efectivo y a los bancos. Un cuento grotesco entre historia y realidad, entre pasado y presente, para meditar sobre el extractivismo en varios países de América Latina. Un verdadero saqueo de recursos naturales que crea riqueza de algunos, pobreza de la mayoria, muerte y daños ecólogicos. ¿Cuáles son las responsabilidades de viejos y nuevos conquistadores ? Esta es la pregunta que se quiere dejar abierta como un momento para reflexionar.
Ilustración en la portada de I Camalioni
Traduzione in spagnolo di Camilla Falsetti
La muerte es mentira
La muerte no existe,
“la muerte es mentira”
a veces me angustia.
A veces le tengo miedo.
A veces me resulta indiferente
y otras veces,
las más frecuentes,
creo que la muerte y el nacimiento son hermanos. Que la muerte ocurre para que el nacimiento sea posible.
Y que hay nacimientos para confirmar que la muerte nunca mata del todo”.
Eduardo Galeano
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Mio contributo Dale Zaccaria descrive Il madamato nelle colonie fasciste dell’Africa orientale e riflette sul ruolo della donna nell’Italia fascista.
Il quarto volume della collana I Quaderni di Cirene è dedicato alle donne delle resistenze. Nato da una ‘call for papers’ nell’estate del 2019, raccoglie i contributi di chi ha risposto all’appello. Si tratta di una produzione diversificata che alterna illustrazioni a biografie, lavori calcografici a racconti, storie di protagoniste delle resistenze ai canti in arabo delle deportate.
Per tutte, lotto. Per tutte, canto di Ahmed Badr e Michela Pusterla racconta la storia di due combattenti libiche e contiene alcune traduzioni inedite di canti dei deportati nei campi fascisti. Resistenza, un sostantivo femminile di Mara Menna ci introduce al sessismo in ambito odonomastico e racconta la storia di Giovanna Zaccherini Alvisi. Chiara Cassaghi tratteggia la vita dell’‘eroina dei due mondi’ per interrogarsi e interrogarci sul ruolo simbolico di Anita in Femminismo e Fascismo. Il Caso Anita Garibaldi. Francesca Ferrario delinea la figura delle WST arbegnà e la storia di Kebedech Seyoum in La resistenza femminile in Etiopia. Ethiopian News è l’anteprima del graphic novel al quale sta lavorando la East Africa Comic Division. Dale Zaccaria descrive Il madamato nelle colonie fasciste dell’Africa orientale e riflette sul ruolo della donna nell’Italia fascista. Francesca Reinero illustra la prosa in versi in cui Elisa Dani racconta la storia di Adriana Filippi, reporter di guerra. Gianluca d’Angella narra la tragica e coraggiosa fine di “Ora” in La partigiana del Gherlenda. Loredana Storani accompagna con un ritratto della Bedeschi il racconto di Valentina Millozzi sulla vita e le temerarie azioni di “Bruna” in Ma il mio nome è Ines e Mariana E. Califano si cala nei panni di Laura Guazzaloca per ricostruire il cruento scontro che impegnò la 36^ Brigata Garibaldi Bianconcini in Puro Cielo. Con Sai chi è Giovanna Zaccherini Alvisi detta Giannina? Domenico Bruno ci svela del suo impegno per promuovere la memoria dell’antifascista che dà il suo nome a un asilo nido del rione Cirenaica. Tutta un’altra storia, un surreale quanto ingegnoso pastiche letterario di Francesco Casales, che prende spunto dalla letteratura coloniale per riflettere sulla sua sedimentazione tra le pieghe della storia, chiude il quaderno. Tutto ciò arricchito dalle calcografie di Cecilia Gnocchi e le illustrazione di Kebedech Seyoum di Anna Crotti e di Ernesto D. Cavalcanti.
Editore: Ric
Collana: I Quaderni di Cirene
Edizioni: Senza Blackjack
Pagine: 134
Anno: 2020
1. Lo sapevi che non si tratta di una malattia? Le persone non sono affette dalla sindrome di Down. È una condizione genetica.
2. Down è un cognome, pertanto va scritto con l’iniziale maiuscola. Nello specifico è il cognome del medico inglese che ha scoperto la Trisomia 21, John Langdon Down.
3. Usare come insulto le parole “Down” e “mongoloide” non è sbagliato solo nelle occasioni pubbliche o in televisione, è sbagliato e basta.
4. Le persone con sindrome di Down non sono eterni bambini, se ti rivolgi a un adulto con la sindrome di Down fallo normalmente.
5. Non dire “i Down”, perché non è si tratta di un aggettivo, una categoria o un’etichetta! Prima di tutto sono persone.
I fatti possono nascondere la verità, o molte verità, e allora bisogna grattare, scavare, senza mai accontentarsi. Bisogna sfidare l’opacità, l’omertà e la paura. Altrimenti si fa solo propaganda o, ancor peggio, intrattenimento. Chiuderei tutte le scuole di giornalismo.Oggi il rischio che queste scuole di scrittura, questi master di giornalismo diventino dei “diplomifici” è reale, lo sappiamo bene. La tecnica si può insegnare, certo – anzi, forse la miglior cosa che possono fare queste scuole è scoraggiare i mediocri – ma la verità è che raccontare il mondo significa scegliere da che parte stare. Il buon giornalismo poggia su una base etica che va esercitata e rinnovata ogni giorno. Senza etica l’avidità, la violenza e la cattiveria prevalgono, e allora non parliamo più di “modi di vivere”, ma di sopravvivere.
TIZIANO TERZANI
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