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Filastrocca della memoria

FILASTROCCA DELLA MEMORIA DALE ZACCARIA

#filastroccadellamemoria

“Da quello che è stato imparate
e al Nero mai forma né vita voi date.”

Sono nata lo stesso giorno di Simone de Beauvoir

DALE ZACCARIA

– Frammento V –

Sono nata lo stesso giorno di Simone de Beauvoir / sono nata per le donne la poesia e la rivoluzione/ sono nata libera da ogni cosa che non sia l’amore/ perché appartengo al cielo/ a una legge divina/ che non è questo mondo/che non è questa vita/

Lirica da Il bianco e l’impuro #poesia

INCONTRO CON ENRIQUE IRAZOQUI IL CRISTO DI PASOLINI

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INCONTRO CON ENRIQUE IRAZOQUI IL CRISTO DI PASOLINI

Questo racconto di Enrique nasce da una nostra bellissima conversazione estiva.

Nel febbraio del 64′ andai a Firenze e a Roma come rappresentante del sindacato clandestino universitario di Barcellona per stabilire contatti con personaggi conosciuti in Italia che potessero venire da noi a dare conferenze contro il franchismo. Dopo aver conosciuto La Pira, Nenni, Pratolini e tanti altri, il pomeriggio prima di ritornare a Barcellona, Giorgio Manacorda, il figlio dello storico, mi disse che avevamo tempo per incontrare un tale Pasolini, poeta, di cui non avevo mai sentito parlare. Fissò l’appuntamento e poco dopo eravamo a casa sua. Aprì la porta Pier Paolo, che settimane dopo mi disse che in quell’ istante aveva capito che io ero il Cristo. Seduti in due divani della sua casa dell’ EUR, iniziai a parlare della nostra lotta antifascista e che avevamo bisogno di aiuto economico e personale. Intanto quell’uomo si alzava, girava intorno a me, si fermava, girava ancora, non ne capivo il perché, si sedeva e si alzava un’altra volta, incominciai a non sentirmi a mio agio. Finito il mio discorso, mi disse che sarebbe venuto a Barcellona, come poi fece in Novembre, e che forse io potevo fargli un favore: da due anni preparava un film sul Vangelo di Matteo e voleva che io interpretassi il Cristo. Un film! Di religione! Io!!! Io volevo fare la rivoluzione e francamente me ne fregavo del vangelo, del cristo e della religione, oppio dei popoli, l’ unica chiesa che illumina è quella che brucia, il Vaticano adorava Franco, era il nemico, dunque no, grazie, non m’interessava niente (dopo mi disse che a lui gli era piaciuta moltissimo questa risposta). Insomma, dopo avermi spiegato che sarebbe stato un film rivoluzionario, marxista come noi, raccontato in chiave epico-lirica nazional-popolare (Gramsci), dissi che era molto interessante, grazie, ma no, non volevo, ritornavo dai miei compagni. Allora si alzò e fece una telefonata chiedendo a qualcuno di venire subito subito. Così conobbi Elsa Morante, poi diventata la più grande e bellissima amica che ho mai avuto, che si era seduta accanto a me. Ma invece di convincermi, Elsa disse a Pier Paolo che non poteva fare quello a un attore di teatro tedesco che era già a Roma per firmare il contratto come Cristo del Vangelo, le sembrava male. Dunque Elsa voleva convincere lui, non me. Io non avevo mai visto una donna tanto strana, abituato com’ ero alle donne da parrucchiera e collane di perle. Poco dopo Elsa abbandonò la difesa dell’ attore tedesco e cercò di convincermi. No, non volevo, avevo cose importanti da fare, non dei film su Gesù, per piacere… Un’altra telefonata a non sapevo chi era, e arrivò Manolo Bolognini, il capo produzione di Alfredo Bini. Un mucchio di soldi, grandi alberghi, viaggi in prima classe, cosi via. Non m’interessava affatto ed ero già stufo a morte di perdere il tempo con quelle stupidaggini. Allora Giorgio Manacorda mi tradì dicendomi che avrei potuto così dare i soldi alla lotta clandestina che ne aveva tanto bisogno. Era ovviamente vero, aveva ragione, dovevo farlo, e anche se bestemmiando accettai.

Ci sono due lettere, di Pietro Nenni a Pier Paolo e di Pier Paolo a Nenni, meravigliandosi che quello studente antifascista accettò di fare il film per dare il danaro alla lotta. Quella sera Pier Paolo telefonò a Ninetto gridando “Ho trovato Gesù!” Poco fa, a Valencia, Ninetto e io abbiamo riso tanto parlando di quanto avvenne in quella giornata.

A proposito di quelle lettere (…) mentre Pier Paolo pensava che “tutto preso dal suo unico ossessivo sentimento, la lotta per la libertà, povero ragazzo, non percepiva neanche le mie parole, con cui timidamente cercavo di proporgli di lavorare con me (vergognandomi della sproporzione tra l´umile, ma immenso, idealismo per cui era venuto a trovarmi, e ciò che invece gli offrivo)”, io pensavo esattamente il contrario, che la sproporzione era tra la immensità della rivoluzione e la banalità di un film su Gesù.

(Chiedo scusa per la infamia del mio italiano)

*Si ringrazia Enrique per aver concesso di pubblicare qui ricordi e racconti del suo incontro con Pier Paolo Pasolini.

Poetica Quartet

DALE ZACCARIA

PLAYLIST VIDEO QUI

Aggiornamento pubblicazioni

AGGIORNAMENTO LIBRI DALE ZACCARIA

Ultime pubblicazioni aggiornate dipinti in copertina I Camalioni
> Inedito per una passante
> Il mondo al contrario libere filastrocche
> Animo de amor canto Madrid

ALBA STELLA MIA: Incontro con Luca Trapanese

Luca Trapanese Dale Zaccaria e ALBA

Alba ha la sindrome di Down e appena nata è stata lasciata in ospedale. Trenta famiglie l’hanno rifiutata prima che il tribunale decidesse di affidarla a Luca Trapanese. Gay, cattolico praticante, impegnato nel sociale. Questa è la storia di Alba e Luca. Una storia d’ amore, poesia, bellezza, speranza. Puglia 1 Giugno 2019 Vecchie Segherie Libreria Mondadori Bisceglie –

Incontro con Padre Alex Zanotelli

Incontro con Padre Alex Zanotelli

di Dale Zaccaria

“L’acqua è la fonte madre, è la vita, ed oggi è l’oggetto di desiderio del capitale.”

Korogoro Nairobi

“ Sono arrivato a Korogocho il giorno 19 Ottobre 1990. Il giorno del battesimo di Gesù. Ho detto alla gente: “sono qui per ricevere il vostro battesimo”. Mi sono sistemato in una baracca, con poche pentole e cibo. Con pochissimo lì si vive, 20/30 euro al mese. All’inizio mi è saltato il corpo e la testa ho perso circa venti kg e psicologicamente ero distrutto, capivo l’assurdità del mondo, quanto il mondo mi sembrasse folle.”

“C’è un muro a Nairobi, un muro che è presente anche a Napoli, che divide il Vomero con Scampia che divide ricchi e poveri. Ho vissuto con la gente più emarginata a Korogocho, i ragazzini di strada, le bambine che andavano a prostituirsi in città, i molti malati di Aids.”

L’incontro con Geremia

“ C’è una collina dove arrivano i rifiuti dei ricchi a Korogoro. Un giorno ho incontrato un uomo Geremia che mi ha detto: “Padre perché non viene dove viviamo noi, mica siamo bestie!” Geremia viveva su quella collina, dove c’è la discarica. Decisi di andare, anche se un gruppo di cristiani mi sollecitarono a non farlo dicendomi “ti ammazzano, son criminali”.

“Passai la notte a pensare e il giorno seguente mi recai sulla collina, trovai un immensa discarica, un cattivissimo odore che ti veniva sul viso spinto anche dal vento ed incontrai Geremia che mi disse: “non pensavo che voi bianchi manteneste le promesse”. Geremia mi spiegò tutto il sistema mafioso che c’era nella gestione della discarica. La gente era munita di un pezzo di ferro per prendere i rifiuti e poi riciclarli, rivendendo tutto.”

Tabu ragazzino di strada

“Tabu era un ragazzino di strada che viveva nella discarica. E’ morto ad undici anni di Aids.”

Le bambine prostitute

“ Migliaia di ragazzine vanno a prostituirsi in città e poi muoiono di Aids. Una sera portai alcune di loro in baracca da me sollecitandole e parlando con loro e chiedendogli di lasciare quella strada perché sarebbero morte di Aids. Mi dissero: “ Alex lo sappiamo, trovaci un lavoro. Perché o prendiamo l’aids o muoriamo di fame.” Mi dissi che facevo parte di quella razza bianca che sfrutta queste ragazzine.

“Non ho mai costruito una chiesa a Korogoro perché la prima chiesa è il nostro corpo.”

Floris la bambina prostituta

“ Floris a 11 anni è entrata nel giro della prostituzione a 15 anni ha preso l’Aids a 17 anni è morta.
Andai a trovarla qualche giorno prima della sua morte. La madre l’aveva abbandonata. Le chiesi come stava e le chiesi cos’era per lei Dio, mi disse che “Dio è mamma.” Io non ci capii più nulla, visto che la madre era scappata due giorni prima, abbandonandola al suo destino. Le chiesi poi, per lei chi era il volto di Dio oggi. Rimase quasi cinque minuti in silenzio e poi mi rispose “sono io il volto di Dio”. Capii che Dio è così con loro, soffre con loro. Per me rimane un mistero la forza che ho trovato in queste persone. La forza anche della preghiera.”

L’acqua e le armi

“Il governo italiano ha varato una spesa di 25 miliardi di euro per le armi. Le armi, quelle che abbiamo noi, fanno sì che esista questa superiorità su altre popolazioni del mondo. Il 20% della popolazione è armata fino ai denti. Per le armi sono stati spesi in totale circa 1530 miliardi. Il nostro sistema così come è fatto, che non è tanto basato sull’economia quanto sulla finanza, sta premendo sull’ecosistema. Tra trent’anni il petrolio finirà. Abbiamo bruciato petrolio in duecento anni. E la ricchezza nel mondo è in mano a 300 famiglie mentre circa tre miliardi di persone vivono con due dollari al giorno. Noi possiamo vivere senza petrolio, ma senza l’acqua no. L’acqua è la vita, è la fonte madre, ed ora il sistema capitalistico vuole privatizzarla. Multinazionali come la Nestlé, la Suez (che ha in mano l’Acea), la Veolia stanno mettendo le mani sull’acqua. Da uno studio dell’Onu emerge che si può vivere con cinquanta litri di acqua al giorno. In Italia ne consumiamo duecento e in America quattrocento litri al giorno. Dobbiamo ripensare tutto. Far nascere una nuova cultura. Di rispetto e di risparmio. Di bellezza e stupore di fronte alla natura. Sono impegnato nella battaglia per la difesa dell’acqua come bene comune. Si chiede l’abrogazione della legge Ronchi. Siamo riusciti a far passare due domande per il Referendum sull’acqua approvate dalla Corte Costituzionale. Poi ogni Comune, ogni comunità locale dovrebbe gestire le proprie risorse idriche.
Il referendum dovrebbe esserci a metà Giugno. C’è bisogno di creare una nuova cultura. Bisogna essere informati per informare. E soprattutto è nella nuove generazioni il futuro. Saranno loro che dovranno costruire questa nuova cultura di rispetto e attenzione.”

Padre Alex Zanotelli è nato a Livio (Trento) il 26 Agosto 1938, fa parte dell’ordine missionario dei Comboniani di Verona. E’ l’ispiratore ed il fondatore di più movimenti italiani che hanno l’obiettivo di creare le condizioni della pace e di una società solidale in cui gli ultimi abbiano cittadinanza.

Korogocho nella lingua locale Korogocho significa confusione, caos. Fino al 2001 padre Zanotelli rimase qui, in una delle baraccopoli che attorniano Nairobi, la capitale del Kenya. Ha dato vita a piccole comunità cristiane, ma anche a una cooperativa che si occupa del recupero dei rifiuti e dà lavoro a numerosi baraccati. Ha propiziato la nascita di Udada, una comunità di ex prostitute che aiuta le donne che vogliono uscire dal giro della prostituzione.

Dichiarazione di Assisi 30 Dicembre 2009 padre Zanotelli è tra i primi firmatari della Dichiarazione. Ad Assisi dal 27 al 30 Dicembre 2009 c’è stato il 64° Convegno giovani dal titolo “Il sasso nell’acqua” è stato steso un programma. Al primo punto si legge: “Noi crediamo che l’acqua è vita! La vita nasce dall’acqua: l’acqua è il cuore stesso della vita. L’uomo è acqua che cammina, che pensa.”

* fonte foto isnews.it

Incontro con Bertida Cáceres figlia di Berta Cáceres

Incontro con Bertida Cáceres figlia di Berta Cáceres

Incontro con Bertida Cáceres figlia di Berta Cáceres

A partire dal golpe del 2009 c’è stato un saccheggio sistematico da parte delle imprese nazionali e straniere che cercano di trasformare i beni naturali dell’Honduras in mercanzie, come l’acqua, i boschi, la terra, che è al centro delle lotte. Bertida Cáceres

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Fuggite dai raccomandati, appoggiate e applaudite i giovani preparati e appassionati, ricchi di talento. Franca Rame per Dale Zaccaria

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Fuggite dai raccomandati, appoggiate e applaudite i giovani preparati e appassionati, ricchi di talento. Franca Rame

I bambini Wayúu

I BAMBINI WAYUU

I bambini della comunità indigena Wayúu che muoiono di fame e di sete in Colombia
DI DALE ZACCARIA

La leader indigena del movimento Mantas Negras, Remedius Urania, denuncia i diritti umani e sociali violati della comunità indigena Wayuu, un popolo in agonia per la mancanza di acqua che viene deviata per favorire le miniere di carbone. Si contano ad oggi la morte di oltre 5000 bambini per sete e malnutrizione. Un appello anche a Papa Francesco: “Sarebbe una cosa grande se venisse in Guajira o anche se solo incontrasse una nostra rappresentanza che vive a Bogotà”.

La crisi umanitaria del popolo Wayuu
I Wayuu sono un popolo indigeno situato nella penisola di Guajira sulla costa caraibica tra la Colombia e il Venezuela. Un popolo che mantiene l’antica arte della tessitura, come narra un antica leggenda, che vuole che un ragno insegnò alle donne indigene colombiane a realizzare splendidi intrecci. La resistenza alla colonizzazione spagnola ha portato questo popolo a sopravvivere ancora oggi.

Un popolo che sta lottando e ha lottato contro le violenze e le barbarie dei paramilitari, e contro la ferocia delle multinazionali, per le riserve di carbone, di cui questo territorio è ricco. Già Amnesty International aveva denunciato nel 2007 la tragedia dei Wayuu con le sparizioni forzate, gli omicidi, i massacri compiuti dai paramilitari che in questa zona hanno trovato un punto strategico per attività illecite e di contrabbando, afferma Karmen Ramirez, coordinatrice di un’associazione che lotta per la difesa di questo popolo indigeno: “In Guajira è situata la più grande miniera di carbone del mondo, inoltre questa zona è una frontiera aperta con il Venezuela, una via di comunicazione non controllata che ha favorito contrabbando di benzina, immigrazione illegale, traffico di armi, e sequestri”.

I temi dei diritti umani violati in Colombia sono stati ampiamente denunciati non solo da gruppi e da attivisti ma anche nel 2008 dal Tribunale Permanente dei Popoli.

Malnutrizione e povertà
Secondo dei recenti dati riportati da Telesur il 98% dei bambini indigeni sta morendo per malnutrizione mentre il 55% della popolazione a Gujira vive in estrema povertà. La Corte Suprema della Colombia ha ordinato al Presidente Juan Manuel Santos di trovare una soluzione immediata ed efficace alla crisi umanitaria che già coinvolge la presenza dell’Onu e di Ong e di molte associazioni che chiedono ” verdad, justicia y reparacion”.

Vivere e morire canta un poeta Wayuu “moriamo come sicuramente viviamo” dicono alcuni suoi versi, e oggi molti bambini e bambine stanno morendo di fame e di sete in questa zona settentrionale della Colombia. Radio Vaticana riporta che oltre 40 bambini sono già morti dall’inizio del 2016.

*Articolo Pubblicato su BlastingNews

Pensiero Attivo

“Il difficile non è scriverla la poesia, quanto trovarla, mantenerla, farla vivere nei propri occhi, nel proprio cuore, nella propria vita” Dale Zaccaria

“L’oppressore non sarebbe così potente se non trovasse fedeli collaboratrici tra le oppresse” Simone de Beauvoir

“Ho imparato due cose importanti che dovrebbero essere ancora basilari nel mondo dello spettacolo e nella vita: la dignità e il rispetto di se stessi e degli altri” Franca Rame

“In Italia c’è il mancato riconoscimento del merito, il fatto che se hai talento ti ostacolano. Il talento diventa un elemento che va a rompere gli equilibri di mediocrità e compromesso di un sistema clientelare, dove la parola conoscenza equivale a raccomandazione” Dale Zaccaria

“Una società sana premia il merito, punisce i mascalzoni e investe nell’istruzione ” Milena Gabanelli

Partnership Libreria Amica: LIBRERIA ANTIGONE DI MILANO: Nata a giugno 2016, la libreria Antigone è specializzata in tematiche Lgbtqi+ femminismi e studi di genere. Un piccolo luogo di ritrovo con un grande intento: fornire strumenti per capire, educare, crescere.