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La pazza della porta accanto di Alda Merini a sostegno della riapertura della Casa Museo di Alda e per salvare il Muro degli angeli

Alda Merini_la pazza della porta accanto a cura di Dale Zaccaria

La pazza della porta accanto di Alda Merini a sostegno della riapertura della Casa Museo di Alda e per salvare il Muro degli angeli. Monologo teatrale su testo di Alda Merini. 20 Dicembre 2013 Avella (Napoli)

Una rosa bianca Franca Rame Project

Franca Rame Project_rosa bianca_contro la violenza_dale zaccaria

Franca Rame Project – una rosa bianca per Franca e per tutte le donne. Come simbolo di purezza. Contro ogni violenza.

Franca Rame Project ” Per Maria e per tutte le Marie di questa terra” Bergamo Barrio Campagnola

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Franca Rame Project ” Per Maria e per tutte le Marie di questa terra” Barrio Campagnola Bergamo 28 Novembre 2013

Ricordando Franca, contro ogni fascismo con l’intervento e la partecipazione del Maestro Dario Fo e di Claudia Pinelli

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con l’intervento e la partecipazione del Maestro Dario Fo e di Claudia Pinelli

A ridosso del 12 dicembre, anniversario della strage di Piazza Fontana, uno spettacolo per aprire un momento di confronto, soprattutto tra le giovani generazioni, sul periodo delle stragi fasciste e di Stato.
La battaglia politica di Franca Rame all’epoca impegnata in Soccorso Rosso, la corrispondenza con Pietro Valpreda, gli spettacoli di Dario Fo e Franca Rame da Pum Pum! Chi è? La polizia a Morte accidentale di un anarchico. Per poi denunciare l’atto ignobile politico e di Stato a Franca Rame avvenuto a Milano il 9 Marzo 1973 e contestualizzandolo con gli anni della strategia della tensione.

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in foto con Claudia Pinelli

Franca Rame Project Bergamo e Milano 28 e 29 Novembre 2013

Franca Rame Project ” Per Maria e per tutte le Marie di questa terra” 28 Novembre 2013 Circolo Culturale Barrio Campagnola – Bergamo
http://www.barriocampagnola.org/

Franca Rame Project ” Li denuncerò domani” 29 Novembre 2013 Ex cabaret Derby – Milano http://www.cantiere.org/

Dino Campana In un momento

Poesia di Dino Campana “In un momento” Carteggio Aleramo Campana 1916-1918 curato da Bruna Conti Edizioni Feltrinelli – voce Dale Zaccaria – mezzo soprano Alessandra Carmen Rocco – pianoforte Rocco della Santina – brano di Egidio Pucci “Sogno”.

À la femina de lu demoni

À la femina de lu demoni

À la femina de lu demoni! Esta è na femina or bionda or mora or rosia. E’ issuta megra da l’aria caitiva, or grosa, or bianca or nera, esta è plena de invidia, esta è plena de beleza, la femina de lu demoni or stolta, or colta, or blanda, or con astutia, va insinuando, va profanando, va amando e inganando, la femina de lu demoni e por sembrar, e por apparir, e por scomparir, e va muoendo trupe, e va muendo disgratie, e va muoendo or lune or gratie, la femina de lu demoni è macia, è bruta, è chiara è scura, è pazia, è niuda, la femina de lu demoni de cui non se puoete fida, no fidele, no armoniosa, a le volte creatura, a le volte ombra, à che vo castiga! La femina de lu demoni con vigna, a bere, esta è come na droga, esta è come na santa, la femina de lu demoni no pura, no pura. E se muove tra le genti, e non se riconosce, e non se prende. La femina de lu demoni de li amplesi, la femina or basa or ata, or scimiuta, or canuta, or da le bele parole, or da le parole mostrose, or viene, or va, su ni caro, su ni nave, su ni spechio, su ni sponda, su ni guera, la femina de lu demoni porta la guera e li asti, porta beleza, beleza che divampa, che distrue, che riarma, la femina de lu demoni dai voti or buoni or bruti, dai mile voti, dai mile forme, dai mile nomi, la femina de lu demoni è nimica è amica è or nula or tuto, è spia, è vigliaca, lu demoni è sempre vigliaco. La femina de lu demoni che non è mi istrada, mi musa, mi arma, la femina de lu demoni è mi scontro, è mi lota.

Lettera ai giovani di Don Andrea Gallo

 

Comprendo profondamente quello che i giovani vivono, e sono costernato, addolorato per l’assenza di futuro cui sembrano condannati. Come faccio ad avere la pretesa di sradicare questa assenza di futuro? I responsabili delle grandi agenzie, dei grandi poteri, delle istituzioni sembrano interessati solo a giovani che “servono”, che rinunciano alla loro coscienza critica, alla loro autonomia, alla loro autogestione: il potere vuole solo giovani ubbidienti. Ricordo che ero ancora al Carmine, ero amico di un taxista che con molti sacrifici faceva studiare il figlio. Siamo negli anni Settanta, il figlio si laurea brillantemente e partecipa a un concorso all’Eni arrivando primo assoluto. Assunto immediatamente, rinuncia. Suo padre viene da me disperato, aveva lavorato una vita, era riuscito a comprare una licenza da taxista, per il figlio aveva fatto tutto quello che poteva. Niente, tutto in fumo. Perché? Volevo capire. Così ho incontrato quel ragazzo, abbiamo parlato, gli ho chiesto come mai aveva rifiutato. Il concorso era basato solo su test, bastava una crocetta, un sì o un no. Nessun margine. Nessuna libertà, nessun confronto. Il ragazzo si è sentito uno strumento in mano di un ingranaggio molto più grande di lui. Mi disse che dove aveva risposto sì ed era risultato giusto, lui in realtà avrebbe messo un no, e via così. Ci ha ripensato e ha rifiutato il posto. Come dargli torto. Adesso fa il ricercatore. Con i giovani bisogna partire da questo assunto: condividiamo con voi l’assenza di futuroMario Monicelli lo aveva capito, e secondo me si è suicidato perché non aveva visto segni di rivolta. Ora i segni cominciano a vedersi, sono minoranze anche se consistenti, ma quante volte i giovani sono stati schiacciati. È un omicidio lento, troppi giovani studiano e poi non hanno sbocchi. Marco Revelli chiama i giovani “scoraggiati inattivi“: molti, dopo essere passati attraverso la delusione, la disperazione, l’alienazione, sono scoraggiati. Inattivi: in Italia i giovani che non lavorano superano di tre volte quelli dell’Europa, e il lavoro neanche lo cercano. Allora ci vuole una rottura e può essere necessario anche uscire dalla legalità, quella del potere, per entrare nell’illegalità non violenta. È certo che chi fa una scelta così deve essere pronto ad accettarne le conseguenze. Socrate venne accusato di istigare i giovani alla illegalità. Anche io l’ho fatto e per questo sono stato denunciato: avevo partecipato all’occupazione di una vecchia scuola, un posto bellissimo. Che male c’era? Non abbiamo abbattuto niente, abbiamo valorizzato un luogo abbandonato e lo abbiamo utilizzato. Naturalmente con i giovani devi essere trasparente, devi proporre esempi, non bastano le parole. C’è un teologo che continua a dire che la fede viene prima dell’etica, ma è nel comportamento coerente con gli insegnamenti di Gesù che si può sperimentare la fede. Ricordo che ero già in noviziato e una delle parabole del mio insegnante diceva: “Timeo Jesum transeuntem”, temo il passaggio di Gesù. Poi ci faceva guardare un quadro dove c’era una porta e ci diceva: guardate bene la porta, cosa ne dite? Non aveva serratura, quindi uno dal di fuori non poteva entrare, neanche se aveva le chiavi. “Significa che Gesù passa, ma se tu non apri, è inutile!”. Ecco perché quel vescovo del Brasile aveva scritto sulla facciata della sua chiesa: caro cristiano, tu che stai per entrare, sappi che il mondo si divide in oppressori e oppressi. Tu da che parte stai?

Bisogna ricordare cosa scrisse Antonio Gramsci nel ’19, il suo richiamo contro l’indifferenza e l’urgenza di scegliere da che parte stare. I giovani ci provano, stanno lavorando, elaborando proposte concrete, coerenti e costruttive, stanno arrivando alla scelta epocale della non violenza. E questo sta accadendo in tutto il mondo. È “un fiume che avanza” e che ha cominciato il suo lento cammino già dieci anni fa al G8 di Genova, quando i giovani hanno posto una domanda importante: “Signori del G8 – hanno gridato – non vi sembra che sia una cinica pretesa venirci a dire che l’unico mondo possibile è il vostro?”. Oggi c’è una crisi che non è politica, ma di sistema. I giovani sanno che è di lunga durata e che bisogna costruire un tessuto nuovo. È faticoso, ma anche entusiasmante, e noi non possiamo deluderli. La mia bussola è la Costituzione, l’articolo 3 in cui si parla della differenza tra previdenza e assistenza, della tutela della parità della donna lavoratrice, del lavoro minorile, della sicurezza sul lavoro: questa è la legalità da difendere. Qualche mese fa ero a Piombino per un incontro sul drammatico tema dei morti sul lavoro, e in quell’occasione abbiamo riletto l’articolo: “Tutti i cittadini – recita – hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Be’, allora, chi è che non ha rispetto della legalità? Chi disattende la Costituzione o chi protesta perché la Costituzione viene disattesa? È ora che i partiti capiscano quale ruolo dà loro la Costituzione e non mettano il cappello ai movimenti. La nostra è una Res publica, è di tutti. A partire dai giovani che devono essere coinvolti in prima persona nel processo di rinnovamento di questa democrazia e di difesa della Costituzione. La Costituzione è stata fatta per i giovani, per tutti i giovani che verranno.

Don Andrea Gallo

Franca Rame Project ” donne e inquisizione”

« Parlare donne, parlare, abbiamo sempre parlato, anche quando ci mettevano le museruole, i cinti, quando addirittura ci mettevano al rogo. » Franca Rame

*LO SPETTACOLO FRANCA RAME PROJECT del 31 Ottobre 20013 è così costruito

I roghi in nome di dio: » Un milione di donne uccise e torturate dalla Chiesa Cattolica in V secoli »

– Inquisizione sintesi dati storici e denuncia

– Video Lo stupro di Franca Rame

– Li denuncerò domani: giornalismo d’inchiesta anni 70′ denuncia dell’atto ignobile di stato e politico a Franca

( visti i tempi concessi di 30 minuti a tutti gli eventi ci saranno sintesi mirate)

Materiale consultato su l’Inquisizione

-Luigi Cascioli, La santa inquisizione
-Compendio dell’inquisitore
-Roberto Renzetti, Inquisizione, Torture, bareceri, roghi e morte.
-Daniele Santarelli, Eresia, Riforma e Inquisizione nella repubblica di Venezia nel Cinquecento
-L’inquisizione medievale, tra ideologia e metodologia
-Jean Baptiste Guiraud, Elgio dell’inquisizione
-Archivi Beni Culturali, “Trovar denari col mezzo del Demonio”.
-Un processo dell’Inquisizione modenese nella Vicaria di Crevalcore
– Giorgia Ferrari, Donne e streghe nella Spagna del XVI secolo, realtà o psicosi collettiva?
– Ileana Tozzi, Inquisizioni e inquisiti a Rieti e in Sabina dal medioevo all’età moderna
-Focus, Nel 1300 l’inquisizione soffocò tra le fiamme l’eresia
-Storia – L’Inquisizione Triora: un esempio della caccia alle streghe
-Caccia alle streghe
-documenti inediti del SantíUffizio
sulla caccia alle streghe nellíantica diocesi di Como
durante il XVII secolo
-UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRENTO
Dipartimento di scienze umane e sociali
SCUOLA DI DOTTORATO IN STUDI STORICI
Alessandro Paris
DISSENSO RELIGIOSO E LIBRI PROIBITI
NEL PRINCIPATO VESCOVILE DI TRENTO
TRA FINE QUATTROCENTO E INIZIO SEICENTO

-L’INQUISIZIONE IN FRIULI ALLA METÀ DEL SEICENTO di Dario Visintin
Giornale di storia
-RAPPORTI INQUISIZIONE-CONFESSIONE
-DALL’ARCHIVIO AL RACCONTO. IL CASO DI UN PROCESSO PER
STREGONERIA A BORMIO NEL 1630 Beni Culturali Lombardia
-L’immaginario erotico dell’inquisitore nei processi alle streghe di Andrea Vaglica
-L’Inquisizione (dal latino « inquisitio », ricerca, indagine, inchiesta)
-Paolo Castagno Roghi a Carignano Eresia e stregoneria tra XV e XVI secolo in
un piccolo comune della pianura torinese
-La tortura di genere: il delirio inquisitorio e il martirio delle streghe di Maria Lina Veca
-Jules Michelet, La strega, saggio storico

( prove amici artisti)

http://stregatedallatorre.blogspot.it/

Franca Rame Project Collebeato – Brescia foto e video spettacolo

foto di Veronica Mura

Pensiero Attivo

“Il difficile non è scriverla la poesia, quanto trovarla, mantenerla, farla vivere nei propri occhi, nel proprio cuore, nella propria vita” Dale Zaccaria

“L’oppressore non sarebbe così potente se non trovasse fedeli collaboratrici tra le oppresse” Simone de Beauvoir

“Ho imparato due cose importanti che dovrebbero essere ancora basilari nel mondo dello spettacolo e nella vita: la dignità e il rispetto di se stessi e degli altri” Franca Rame

“In Italia c’è il mancato riconoscimento del merito, il fatto che se hai talento ti ostacolano. Il talento diventa un elemento che va a rompere gli equilibri di mediocrità e compromesso di un sistema clientelare, dove la parola conoscenza equivale a raccomandazione” Dale Zaccaria

“Una società sana premia il merito, punisce i mascalzoni e investe nell’istruzione ” Milena Gabanelli

Partnership Libreria Amica: LIBRERIA ANTIGONE DI MILANO: Nata a giugno 2016, la libreria Antigone è specializzata in tematiche Lgbtqi+ femminismi e studi di genere. Un piccolo luogo di ritrovo con un grande intento: fornire strumenti per capire, educare, crescere.