Primiano De Biase al pianoforte
Dale Zaccaria testi e voce e
Antonella Conte video-immagini
Non per l’amore a dire set sound live
liriche tratte da Non per l’amore a dire
estratto video della serata – Tumbler Roma 2007
Primiano De Biase al pianoforte
Dale Zaccaria testi e voce e
Antonella Conte video-immagini
Non per l’amore a dire set sound live
liriche tratte da Non per l’amore a dire
estratto video della serata – Tumbler Roma 2007
BOOMERANG FEST – Largo Spartaco
Winter 2013 / Segnali creativi nella città in decomposizione
Teatro. danza. visioni. arte. manutenzione urbana. consumo critico
Ingresso gratuito
Largo Spartaco si presenta sempre di più come angolo liberato e fruibile, come luogo strappato all’andamento di una metropoli sempre più soffocante ed opprimente, come estremità urbana rigenerata socialmente e culturalmente.
Ancora una volta l’edificio a forma di Boomerang di Largo Spartaco farà la scenografia ad una serie di produzioni libere , indipendenti, contemporanee, pregne di senso critico in continuità con il percorso di rigenerazione di questa piazza.
Con questa edizione winter di Boomerang Fest si ri-torna a produrre ragionamenti , contenuti e incursioni artistiche dirompenti . Piccoli segnali creativi, antidoti alla decomposizione in termini culturali, etici e sociali delle città di Roma e dei quartieri popolari come il nostro, in cui i tagli dell’amministrazione capitolina e le politiche di austerità dettate dall’alto dell’Europa della Troika, producono effetti devastanti.
Il boomerang è l’arma del deserto , e in mezzo a questa desolazione culturale e sociale si presenta come lo strumento più adatto, dalle conseguenze imprevedibili, capace di farci gioire e di interrogarci sulle nuove forme dell’estetica e del desiderio, ci auguriamo capace di colpire l’immaginazione assuefatta e precostituita.
PROGRAMMA
Ore 10 apertura mercatino SEMIURBANI
Ore 10,30 manutenzione ordinaria e collettiva del giardino condiviso V. Battaglia di via Treviri
Ore 11 accidente glorioso 6 – fotografo de accidentes di Mauro Andrizzi e Marcus Lindeen
traduzione, ideazione e regia Giulio Stasi con GIULIO STASI a cura di Attraversamenti Multipli
La passione compulsiva di un fotografo per scattare fotografie ad incidenti stradali, arte istantanea ai suoi occhi, sculture create in pochi secondi. Sotto i tuoi occhi.
Accidentes Gloriosos è un progetto performativo composto da sette brevi capitoli, sette Accidentes, legati dal tema della morte e della rinascita. accidentesgloriosos.org
la performance è per 8 spettatori alla volta, dura 15 minuti
ogni 30 minuti viene ripetuta.
Si consiglia la prenotazione: info@attraversamentimultipi.it
Ore 12 apertura …. L’installazione e’ una rappresentazione digitale di una comunita’ reale che diventa una provocazione-invito alla comunita’ di visit-attori a “occupare” l’installazione autoregistrandosi.
Presso Garagezero (entrata via Treviri adiacente largo spartaco)
Ore 16,30 performance …. teatro invisibile (?)
Ore 17 performance In-comunita’ a cura di The albero
Ore 18 Franca Rame Project ” Per Maria e per tutte le Marie di questa terra” a cura di Dale Zaccaria.
Spettacolo denuncia costruito su il brano di Franca Rame da Il Fatto quotidiano “La Storia di Maria”.
Ore 19 In Rom di e con Nexus
Ore 20 Boomerang fest Production . Proiezione dei micro-films :
– uomo nero Un western metropolitano girato interamente in un luogo simbolo del degrado e dell’abbandono al Quadraro
– la vendicatrice uscito il 25 novembre scorso in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne
– zombie chi sono gli zombie ? un capovolgimento di significato, il segreto della rigenerazione nella decomposizione
http://www.boomerangfestproject.wordpress.com
spartaco.it /garagezero/ lucha y siesta
in caso di pioggia le performance e le proiezioni saranno eseguite all’interno di garagezero
* il programma non è definitivo
con l’intervento e la partecipazione del Maestro Dario Fo e di Claudia Pinelli
A ridosso del 12 dicembre, anniversario della strage di Piazza Fontana, uno spettacolo per aprire un momento di confronto, soprattutto tra le giovani generazioni, sul periodo delle stragi fasciste e di Stato.
La battaglia politica di Franca Rame all’epoca impegnata in Soccorso Rosso, la corrispondenza con Pietro Valpreda, gli spettacoli di Dario Fo e Franca Rame da Pum Pum! Chi è? La polizia a Morte accidentale di un anarchico. Per poi denunciare l’atto ignobile politico e di Stato a Franca Rame avvenuto a Milano il 9 Marzo 1973 e contestualizzandolo con gli anni della strategia della tensione.
in foto con Claudia Pinelli
Franca Rame Project ” Per Maria e per tutte le Marie di questa terra” 28 Novembre 2013 Circolo Culturale Barrio Campagnola – Bergamo
http://www.barriocampagnola.org/
Franca Rame Project ” Li denuncerò domani” 29 Novembre 2013 Ex cabaret Derby – Milano http://www.cantiere.org/
Poesia di Dino Campana “In un momento” Carteggio Aleramo Campana 1916-1918 curato da Bruna Conti Edizioni Feltrinelli – voce Dale Zaccaria – mezzo soprano Alessandra Carmen Rocco – pianoforte Rocco della Santina – brano di Egidio Pucci “Sogno”.
À la femina de lu demoni
À la femina de lu demoni! Esta è na femina or bionda or mora or rosia. E’ issuta megra da l’aria caitiva, or grosa, or bianca or nera, esta è plena de invidia, esta è plena de beleza, la femina de lu demoni or stolta, or colta, or blanda, or con astutia, va insinuando, va profanando, va amando e inganando, la femina de lu demoni e por sembrar, e por apparir, e por scomparir, e va muoendo trupe, e va muendo disgratie, e va muoendo or lune or gratie, la femina de lu demoni è macia, è bruta, è chiara è scura, è pazia, è niuda, la femina de lu demoni de cui non se puoete fida, no fidele, no armoniosa, a le volte creatura, a le volte ombra, à che vo castiga! La femina de lu demoni con vigna, a bere, esta è come na droga, esta è come na santa, la femina de lu demoni no pura, no pura. E se muove tra le genti, e non se riconosce, e non se prende. La femina de lu demoni de li amplesi, la femina or basa or ata, or scimiuta, or canuta, or da le bele parole, or da le parole mostrose, or viene, or va, su ni caro, su ni nave, su ni spechio, su ni sponda, su ni guera, la femina de lu demoni porta la guera e li asti, porta beleza, beleza che divampa, che distrue, che riarma, la femina de lu demoni dai voti or buoni or bruti, dai mile voti, dai mile forme, dai mile nomi, la femina de lu demoni è nimica è amica è or nula or tuto, è spia, è vigliaca, lu demoni è sempre vigliaco. La femina de lu demoni che non è mi istrada, mi musa, mi arma, la femina de lu demoni è mi scontro, è mi lota.
Comprendo profondamente quello che i giovani vivono, e sono costernato, addolorato per l’assenza di futuro cui sembrano condannati. Come faccio ad avere la pretesa di sradicare questa assenza di futuro? I responsabili delle grandi agenzie, dei grandi poteri, delle istituzioni sembrano interessati solo a giovani che “servono”, che rinunciano alla loro coscienza critica, alla loro autonomia, alla loro autogestione: il potere vuole solo giovani ubbidienti. Ricordo che ero ancora al Carmine, ero amico di un taxista che con molti sacrifici faceva studiare il figlio. Siamo negli anni Settanta, il figlio si laurea brillantemente e partecipa a un concorso all’Eni arrivando primo assoluto. Assunto immediatamente, rinuncia. Suo padre viene da me disperato, aveva lavorato una vita, era riuscito a comprare una licenza da taxista, per il figlio aveva fatto tutto quello che poteva. Niente, tutto in fumo. Perché? Volevo capire. Così ho incontrato quel ragazzo, abbiamo parlato, gli ho chiesto come mai aveva rifiutato. Il concorso era basato solo su test, bastava una crocetta, un sì o un no. Nessun margine. Nessuna libertà, nessun confronto. Il ragazzo si è sentito uno strumento in mano di un ingranaggio molto più grande di lui. Mi disse che dove aveva risposto sì ed era risultato giusto, lui in realtà avrebbe messo un no, e via così. Ci ha ripensato e ha rifiutato il posto. Come dargli torto. Adesso fa il ricercatore. Con i giovani bisogna partire da questo assunto: condividiamo con voi l’assenza di futuro. Mario Monicelli lo aveva capito, e secondo me si è suicidato perché non aveva visto segni di rivolta. Ora i segni cominciano a vedersi, sono minoranze anche se consistenti, ma quante volte i giovani sono stati schiacciati. È un omicidio lento, troppi giovani studiano e poi non hanno sbocchi. Marco Revelli chiama i giovani “scoraggiati inattivi“: molti, dopo essere passati attraverso la delusione, la disperazione, l’alienazione, sono scoraggiati. Inattivi: in Italia i giovani che non lavorano superano di tre volte quelli dell’Europa, e il lavoro neanche lo cercano. Allora ci vuole una rottura e può essere necessario anche uscire dalla legalità, quella del potere, per entrare nell’illegalità non violenta. È certo che chi fa una scelta così deve essere pronto ad accettarne le conseguenze. Socrate venne accusato di istigare i giovani alla illegalità. Anche io l’ho fatto e per questo sono stato denunciato: avevo partecipato all’occupazione di una vecchia scuola, un posto bellissimo. Che male c’era? Non abbiamo abbattuto niente, abbiamo valorizzato un luogo abbandonato e lo abbiamo utilizzato. Naturalmente con i giovani devi essere trasparente, devi proporre esempi, non bastano le parole. C’è un teologo che continua a dire che la fede viene prima dell’etica, ma è nel comportamento coerente con gli insegnamenti di Gesù che si può sperimentare la fede. Ricordo che ero già in noviziato e una delle parabole del mio insegnante diceva: “Timeo Jesum transeuntem”, temo il passaggio di Gesù. Poi ci faceva guardare un quadro dove c’era una porta e ci diceva: guardate bene la porta, cosa ne dite? Non aveva serratura, quindi uno dal di fuori non poteva entrare, neanche se aveva le chiavi. “Significa che Gesù passa, ma se tu non apri, è inutile!”. Ecco perché quel vescovo del Brasile aveva scritto sulla facciata della sua chiesa: caro cristiano, tu che stai per entrare, sappi che il mondo si divide in oppressori e oppressi. Tu da che parte stai?
Bisogna ricordare cosa scrisse Antonio Gramsci nel ’19, il suo richiamo contro l’indifferenza e l’urgenza di scegliere da che parte stare. I giovani ci provano, stanno lavorando, elaborando proposte concrete, coerenti e costruttive, stanno arrivando alla scelta epocale della non violenza. E questo sta accadendo in tutto il mondo. È “un fiume che avanza” e che ha cominciato il suo lento cammino già dieci anni fa al G8 di Genova, quando i giovani hanno posto una domanda importante: “Signori del G8 – hanno gridato – non vi sembra che sia una cinica pretesa venirci a dire che l’unico mondo possibile è il vostro?”. Oggi c’è una crisi che non è politica, ma di sistema. I giovani sanno che è di lunga durata e che bisogna costruire un tessuto nuovo. È faticoso, ma anche entusiasmante, e noi non possiamo deluderli. La mia bussola è la Costituzione, l’articolo 3 in cui si parla della differenza tra previdenza e assistenza, della tutela della parità della donna lavoratrice, del lavoro minorile, della sicurezza sul lavoro: questa è la legalità da difendere. Qualche mese fa ero a Piombino per un incontro sul drammatico tema dei morti sul lavoro, e in quell’occasione abbiamo riletto l’articolo: “Tutti i cittadini – recita – hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Be’, allora, chi è che non ha rispetto della legalità? Chi disattende la Costituzione o chi protesta perché la Costituzione viene disattesa? È ora che i partiti capiscano quale ruolo dà loro la Costituzione e non mettano il cappello ai movimenti. La nostra è una Res publica, è di tutti. A partire dai giovani che devono essere coinvolti in prima persona nel processo di rinnovamento di questa democrazia e di difesa della Costituzione. La Costituzione è stata fatta per i giovani, per tutti i giovani che verranno.
Don Andrea Gallo