📌Julian Assange Lyrics #freejulianassangelyrics DALE ZACCARIA Journalist and Writer
📌Subtitles in English #subtitlesinenglish
📌The case of Julian Assange is not only a fight for independent and investigative free journalism is also an example of true love, true love between Julian and Stella. The vulgarity of those women who only think about possessions and money. And the perversion of all power. Remember, every power is perverse even in Julian’s case.
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JULIAN ASSANGE Italian Lyrics – #freejulianassangenow
Happy Birthday Julian Assange July 3
Julian Assange Italian Lyrics
Testo e Voce Dale Zaccaria
Sound copyleft Only the Braves – FiftySounds
FREE JULIAN ASSANGE
FREE JULIAN ASSANGE
Non potranno mai farti
morire Julian,
perché la libertà
non muore,
perché la verità non muore,
perché sarà sempre
più forte l’amore,
e abbiamo ancora
storie da raccontare,
te e Stella da difendere,
mari, cieli, terre
da narrare,
perché mai sarà più forte il Potere,
su tutta questa nostra umanità,
su tutta questa nostra ragione.
Dale Zaccaria SIAE@ 2022
Studio Art Madrid Poesia y Fotografia – ES
📌El azul de Madrid
STUDIO ART MADRID
Poesia y Fotografia
Libro y Exposición fotográfica #projectosentido #workinprogress
👉https://500px.com/p/studioartmadrid2022
👉https://dalezaccariaprojec.wixsite.com/studioartmadrid
Si uno no aprende a entender el valor de la belleza se mantendrá siempre en su mediocridad, sobre todo si no se compara con otros y no es capaz de elegirla, intuirla y hacerla propia. El tema no es la “belleza” en sí, sino poder gozar de ella, señalarla, dibujarla, contarla, exaltarla, vivirla. Franca Rame
STUDIO ART MADRID es un proyecto de poesía y fotografía en Madrid, en la capital española, nace de una profunda necesidad personal y artística de trabajar y crear fuera de Italia, en un lugar donde la poesía, la belleza, la narración fotográfica me permiten crear con vivacidad, inteligencia, armonía, enfréntame también con una nueva forma de arte, la fotografía.
Madrid es también mi Musa en este viaje, que realmente vivo como un viaje, no estructurando nada, dejando que todo suceda y se cumpla, dando espacio a la investigación y la curiosidad. Es un viaje dentro y fuera de mí, dejando que la vida me hable, y escribiendo y fotografiando todo lo que vivo, veo, escucho, siento.
Si el mundo esta’ en guerra – POEMA ES
L’analisi lucidissima di NOAM CHOMSKY sul conflitto in corso su TRUTHOUT – Organizzazione No Profit
L’analisi lucidissima di NOAM CHOMSKY sul conflitto in corso su TRUTHOUT
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Truthout is a nonprofit news organization that describes itself as a type of journalism in pursuit of justice. Some of Truthout’s main areas of focus are mass incarceration, social justice and climate change. In 2009, Truthout became the first online-only publication to unionize
La Lettera che scrissi a LUCIANA ALPI
Qui la Lettera Aperta che scrissi alla Signora Luciana Alpi pubblicata sul SudEst. Il 20 Marzo del 1994 Ilaria è stata uccisa a Mogadiscio.
Di fronte ad ogni ingiustizia una parte di noi, di umanità si spegne, muore sempre.
Gentilissima Signora Alpi,
il suo dolore e la sua forza non fanno che ricordarci come questo nostro mondo sia spesso in balia di tante ingiustizie. Cattiverie e carnefici restano impuniti. Le vittime non trovano una pace né pubblica né morale.
Di fronte a questo è da chiedersi quale mondo abbiamo costruito. Un mondo dove i prevaricatori conquistano vittorie a discapito di altri esseri umani, anche della loro vita. Dovremmo forse cominciare a edificare non palazzi e tribunali di giustizia, ma luoghi di buon senso, di valori, dove la verità sia il pane, l’umanità, il rispetto, l’amore per l’altro siano cibo per ognuno di noi.
Ilaria, strappata al suo lavoro, al suo cammino, alla sua giovinezza, è una donna, come tante donne, uomini e bambini che in questo mondo subiscono violenze e morte. A me preoccupa più l’indifferenza dell’umanità di fronte a tutto questo. Che non si alzi forte un grido unanime per una società civile, giusta, umana.
Abbiamo bisogno di r-inventare un mondo nuovo e diverso. Perché si muore se si cerca la verità. Come è morta Ilaria che denunciava gli orrori che attraversano questo nostro spazio terreno. E non si dovrebbe morire per la verità.
Se non sappiamo opporci alle tante ingiustizie di cui siamo vittime e spettatori, non sapremo mai r-inventare e creare un mondo migliore. Le ingiustizie sono degli uomini, ed è agli uomini, a questo male, a questa forza negativa di distruzione che noi dobbiamo opporci. Possiamo farlo in tanti modi. Con l’arte, la poesia, la bellezza, il senso comune di aggregazione e di fratellanza, di condivisione e di partecipazione.
Perché io credo che di fronte ad ogni ingiustizia una parte di noi, di umanità si spegne, muore sempre.
Ed è questo che non dobbiamo più permettere, di rimanere tristi e rassegnati, di perdere fiducia e speranza.
Cara Signora Luciana, insegniamo agli uomini a coltivare la speranza, che la morte di Ilaria sia un profondo insegnamento per tutti noi, da unirci nella costruzione di quel mondo migliore che potrebbe venire, dove la verità sia pane, l’umanità, il rispetto, l’amore per l’altro siano cibo per ognuno di noi.
Dale Zaccaria
SE IL MONDO VA IN GUERRA – INEDITO 2022
Se il mondo va in guerra
voglio solo dirti che ti amo,
che l’amore non basta
in questa terra di fiori
e di roghi,
che dovrebbe esserci
la tua bellezza in ogni angolo,
le tue mani salde da metterci
al cuore,
la tua intelligenza a volerci ricordare
che se il mondo va in guerra
non c’e’ ne piu’ giusto o sbagliato
ne’ bene ne’ male,
non c’e’ nessun oggi o
domani da raccontare.
Tutti i diritti riservati @SIAE2022
FESTIVAL DEL LIBRO PER LA PACE E LA NONVIOLENZA
In un mondo sempre più caotico, spersonalizzato, frenetico, disumano bisogna fermarsi a riflettere e cercare il senso profondo delle cose.
I libri hanno svolto spesso questa funzione, quella di suggerire una direzione.
In un’epoca di conflitti abbiamo bisogno dei libri per la pace e la nonviolenza: libri che ci consigliano, che ci guidano, che ci ispirano verso un mondo con al centro l’essere umano, le sue idee, i suoi sentimenti, le sue azioni verso un mondo migliore.
Invitiamo associazioni, istituzioni, case editrici, scrittori, giornalisti, personalità al fine di rendere questa proposta concreta e l’inizio di un cammino permanente e duraturo verso un’altra visione del mondo con al centro le persone, la solidarietà, il dialogo, la convergenza, i diritti umani, l’ambiente, la diversità.
A chi è rivolto il Festival
Innanzitutto invitiamo le case editrici e i loro autori, le scuole di ogni grado, l’associazionismo che si impegna per la pace, i diritti e la nonviolenza ad approfittare di un’occasione preziosa di interscambio e creazione di reti e relazioni.
Infine il festival vuole essere un momento di approfondimento delle tematiche della pace e la nonviolenza con il pubblico in generale.
Data
Il Festival del libro per la pace e la nonviolenza si svolgerà dal 2 al 5 Giugno 2022 a Roma.
Location
Il Festival si svolgerà nel quartiere romano di San Lorenzo, con una sede principale ai Giardini del Verano ma con sedi diffuse presso le sedi istituzionali, associative e culturali di un quartiere famoso per la sua vitalità, socialità e impegno.
Obiettivi
Il principale obiettivo è quello di sensibilizzare la popolazione sulle tematiche proposte, di grande attualità. La cultura della nonviolenza, l’abolizione delle armi nucleari, l’aspirazione a un Mediterraneo di pace sono questioni cardine per passare dall’attuale preistoria a una storia pienamente umana. Per realizzare queste aspirazioni bisogna innanzitutto crederci e, in questo senso, l’incontro della popolazione con le realtà e le personalità che da sempre si muovono in questa direzione, è imprescindibile. Impensabili sono le sinergie che possono crearsi dall’incontro delle persone in un ambito creativo come quello di un festival. Imprevedibili possono essere le conseguenze, in un’epoca instabile e incerta come quella che stiamo vivendo.
In secondo luogo, il festival ha l’obiettivo di dare alimento alle reti esistenti – e crearne di nuove – fra gli attori che lavorano per la costruzione della pace e di un mondo nonviolento, con lo sguardo rivolto al futuro, ma anche all’attualità.
Le tematiche del Festival
Stop alle armi nucleari
Il 22 gennaio del 2020 è stato ratificato il Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari dell’ONU, dopo la realizzazione di una Campagna Internazionale (ICAN) che ha coinvolto oltre 500 attori sociali in diversi paesi e che ha vinto il Premio Nobel per la Pace nel 2017. In Italia questo evento di portata storica non ha avuto l’eco che meritava, nonostante gli sforzi della società civile pacifista; il nostro paese non ha firmato il Trattato ed è, a maggior ragione, necessario creare coscienza sociale sulla pericolosità di queste armi per l’umanità e il pianeta.
Cultura della nonviolenza, educazione nonviolenta
Nella storia della nonviolenza, troppo poco studiata nelle scuole, ci sono esperienze di diverse dimensioni disseminate su tutto il globo nelle diverse epoche. Siamo soliti riferirsi agli esempi del Mahatma Gandhi o di Martin Luther King per parlare di cultura nonviolenta e di risultati concreti della lotta sociale nonviolenta, ma esistono correnti di portata internazionale più vicine nel tempo, molto vitali e attive in vari campi come quella dell’Umanesimo Universalista di Silo, il Metodo MmE di Pat Patfoort, la CNV di Marshall Rosenberg, per fare qualche esempio.
In Italia, dove il pensiero e la pratica della nonviolenza hanno attraversato diversi ambiti, da quello più propriamente filosofico a quello più direttamente impegnato nei processi di trasformazione sociale e di risoluzione dei conflitti, alcune figure hanno valicato i confini nazionali, acquisendo una rilevanza internazionale, a partire, tra gli altri, da Aldo Capitini, Danilo Dolci, Lanza del Vasto, Alex Langer. Ci sono inoltre moltissime esperienze di ricerca-azione volte alla risoluzione nonviolenta dei conflitti che rappresentano un bagaglio culturale inestimabile che merita un’adeguata visibilità. In questo ambito, l’adozione, nel quadro della ricerca-azione, di un approccio e di una metodologia nonviolenti, ha contraddistinto il pensiero e l’iniziativa di alcune figure di primo piano, in alcuni casi anche di spessore internazionale, della peace-research italiana, tra i quali, in particolare, Alberto L’Abate e Nanni Salio.
Le numerose esperienze pedagogiche innovative sviluppatesi in Italia e nel mondo fanno spesso riferimento alla nonviolenza ma, anche quando questo non sia esplicito si inquadrano nelle idee della pedagogia attiva, inclusiva e circolare che è evidentemente una pedagogia nonviolenta.
Mediterraneo, mare di pace
Non c’è bisogno di spendere molte parole per chiarire la necessità di rendere il Mediterraneo un luogo di pace e collaborazione. La cronaca degli ultimi decenni è fin troppo eloquente nel mostrare ciò che alcuni hanno cercato di non vedere. Le città-porto affacciate sul Mediterraneo hanno senza dubbio un diverso vissuto dell’attualità, come anche portano in sé l’esperienza del contatto con le altre culture che fin da tempi antichissimi hanno esplorato le nuove terre e incontrato i popoli dell’altra sponda, attraversando il mare. Oltre la cronaca e le vicende storiche, i legami culturali dei paesi affacciati sul Mediterraneano hanno radici profondissime che si manifestano in usi, costumi e fino all’etimologia delle parole che ci accompagnano ancora nelle diverse lingue. In questo senso il festival aderisce pienamente alla Campagna Mediterraneo mare di Pace.
Nondiscriminazione
All’interno del festival, il 2 di Giugno, si inserirà con le sue tradizionali attività la Festa della Repubblica Multietnica momento essenziale per ribadire la necessità di una Repubblica inclusiva, nondiscriminatoria, aperta alla diversità.
Cura del pianeta
La nonviolenza è, in questo momento storico, anche e soprattutto curare la nostra casa comune e spingere affinché la cura del pianeta sia una priorità assoluta per organismi internazionali, governi, istituzioni di ogni tipo fino ai singoli cittadini.
È urgente rispondere, anche sul piano culturale, alle richieste di ecologia sociale, di giustizia climatica, di qualità della vita.
Svolgimento del Festival
Il Festival comprenderà spazi fissi gratuiti per realtà editoriali, associazioni, comitati che ne condividano gli obiettivi. Tutte le realtà sono invitate al Comitato Promotore che è aperto, circolare, aperto alle proposte e inclusivo, come nella tradizione della nonviolenza. Tale Comitato Promotore sarà anche garante della continuità nel tempo.
Economia
Tutte le attività saranno gratuite e il Festival si avvale della collaborazione volontaria di esperti e persone comuni che vogliano dare una mano. Si stanno attivando specifiche campagne di crowfunding per coprire le spese, nella prospettiva di chiedere appoggio economico solo a realtà coerenti con le finalità del festival.
Patrocinio
È in corso la richiesta di patrocinio alle opportune realtà istituzionali, locali e nazionali.,